martedì 22 aprile 2008

Su Alitalia il motto è stato "Tanto peggio tanto meglio". E adesso non rimane che il fallimento.

Il gruppo franco olandese AirFrance-Ktm ha annunciato di aver ritirato la propria offerta su Alitalia. «A seguito della richiesta di Alitalia di chiarire la situazione legale successiva alla rottura delle negoziazioni fra Air France-Klm e Alitalia - è scritto in un comunicato della compagnia - Air France-Klm ha comunicato ad Alitalia che gli accordi contrattuali annunciati il 14 marzo scorso con l'obiettivo di lanciare un'offerta pubblica di scambio su Alitalia non sono più validi dal momento che non sono state soddisfatte le condizioni preliminari al lancio dell'offerta».
«Come avevamo previsto, dichiarazioni avventate e comportamenti non responsabili hanno fatto naufragare la trattativa con Air France, mettendo a repentaglio il destino di Alitalia e di decine di migliaia di lavoratori». È questo l'inizio del commento diffuso dal Partito Democratico con un comunicato. «A forza di dichiarare ostilità nei confronti della società franco-olandese, di annunciare cordate al momento inesistenti, di ventilare una non meglio precisata convergenza con la compagnia Aeroflot (con buona pace della difesa della nazionalità) - prosegue la nota del Democratico - si è finito col creare una situazione che ora pesa sull'occupazione di decine di migliaia di persone che lavorano nella compagnia italiana, a Fiumicino, a Malpensa e nell'indotto». «Una situazione drammatica - conclude il Pd - che pesa anche sull'immagine dell'Italia, che subisce un colpo consistente.
Il governo uscente dovrebbe concedere un prestito ponte. Cento, forse centocinquanta milioni euro da giustificare con la Ue, prontissima a vietare ogni aiuto di Stato, con un'esigenza di «ordine pubblico», per garantire, insomma, i collegamenti sul territorio nazionale. Romano Prodi e Tommaso Padoa- Schioppa, fino a pochi giorni fa, escludevano categoricamente il prestito (che per inciso ancora non si sa da chi verrebbe concesso) senza la prospettiva di un accordo a breve con Air France. Ma per come si è messa oggi la situazione, il prestito-ponte è l'unico modo che ha Prodi per lanciare la patata bollente a Silvio Berlusconi, colui che ha fatto di tutto per far saltare la trattativa con i francesi.

Crolla, anche se teoricamente perché sarà scambiata solo in chiusura di seduta, Alitalia in Piazza Affari, dove il titolo segna un calo dell'11,29% dopo l'addio di Air France alla trattativa.

Intanto la stampa francese dà la colpa del amncato accordo all'avvento di Berlusconi, che in campagna elettorale aveva fatto attacchi virulenti sul possibile accordo. E' in agenda, per mercoledì, una riunione del CdM probabilmente per varare il prestito ponte, visto che per accedere alla legge Marzano non sarebbe necessario.
Silvio Berlusconi dopo essersi rivolto ai russi adesso sembra chiedere aiuto ai tedeschi della Lufthansa. Allora tutti questi discorsi fatti in campagna elettorale sul mantenimento dell'italianità di Alitalia sono andati a farsi benedire? C'era da aspettarselo; del resto molti commentatori lo avevano ampiamente previsto. Si trattava solo di strumentalizzare una vicenda dolorosa per fini elettorali con il motto "tanto peggio tanto meglio". Per lavoratori di Malpensa ed Alitalia, e del relativo indotto, che l'hanno votato in buona fede arriva un amaro ritorno alla realtà.

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