lunedì 19 maggio 2008

L'Italia è al primo posto al mondo per il benessere dei bambini ma solo al 19° per quello delle madri.

Paradosso tutto italiano: il nostro paese è il primo del pianeta nella classifica del benessere dei bambini, ma è solo al 19esimo posto per quanto riguarda quello delle mamme. A rilevarlo è il nono “Rapporto sullo stato delle madri nel mondo”, presentato il 6 maggio a Roma da Save the Children, la pubblicazione annuale realizzata sulla base dell'esame dei principali parametri riguardanti lo stato di salute materno-infantile (indice di mortalità, scolarizzazione, aspettativa di vita alla nascita, uso della contraccezione, partecipazione delle donne alla vita politica e la loro capacità di reddito).
In generale, se nelle zone alte e basse della classifica non ci sono sorprese - con Svezia, Norvegia e Islanda che si qualificano, in entrambe le graduatorie, come le nazioni d'eccellenza, e l’area dell'Africa Sub-sahariana come fanalino di coda - il Belpaese, invece, sembra muoversi in un'ambigua zona d'ombra. In Italia – e questa è la nota positiva – esiste di certo una buona tutela per quanto riguarda la salute e l’istruzione della pressoché totalità della popolazione infantile (un paradiso, verrebbe da dire, rispetto al Niger, dove un bimbo su 4 rischia di morire prima dei 5 anni e il 44 per cento dei bambini è malnutrito).Ciò non toglie, tuttavia, il solido permanere di una sostanziale disparità di genere, talmente forte da posizionare il nostro paese dietro a Slovacchia, Grecia ed Estonia, appena prima di Portogallo, Lituana e Lettonia. Basti pensare, infatti, che la percentuale di donne che in Italia utilizzano la contraccezione è uguale a quella del Botwana (39%), che il rapporto tra reddito femminile e maschile è pari a quello del Benin (0,47) e, infine, che la partecipazione delle donne alla vita politica (17%) corrisponde a quella di Bolivia, Gabon e Nepal. Un contrasto che emerge in modo netto anche confrontando la nostra realtà con quella delle mamme e donne svedesi, dove la proporzione di fa ricorso ai contraccettivi sale al 72%, il salario è pari all'81 per cento di quello maschile (in Italia è il 47%), lo stipendio di maternità è pieno (rispetto all'80% delle italiane) e la partecipazione al governo del paese tocca il 47 per cento.
Fonte - Save the children

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