sabato 26 aprile 2008

Grillo sta esagerando. Il suo è diventato un movimento qualunquista.

Migliaia di persone a Torino al secondo "vaffa day" di Beppe Grillo, questa volta dedicato ai giornalisti e all'informazione. Si raccolgono le firme per tre referendum: uno per l'abolizione dell'ordine dei giornalisti, uno contro il finanziamento pubblico dei giornali e il terzo per l'abolizione della legge Gasparri sul sistema radiotelevisivo. Raccolta di firme anche in molte altre città italiane. Ma al di là del merito delle proposte di grillo, il clima che si respira è lo stesso dell'altra piazza, quella di Bologna di alcuni mesi fa: qualunquismo a piene mani, contro tutti e contro tutti. E una demagogia che travalica nel cattivo gusto, come quando Grillo, osannato dalla sua piazza, paragona se stesso e i suoi seguaci ai partigiani della Resistenza.
«Siamo la naturale continuazione dei nostri nonni, la continuità di quei valori dei combattenti che hanno anche lasciato la vita per una nazione libera, o quasi. Non siamo diventati una nazione libera». Ecco pur riconoscendo a Grillo dei grandi meriti mi sa che adesso lui ed il suo movimento hanno preso una piega sempre più inutilmente apolitica. Finché se la prendeva con i partiti e con la casta da essi generata e perpetuata ero d'accordo, così come considero positivo che si aprli della effettiva libertà di informazione ma adesso sta sbracando paurosamente. Nel suo blog, in cui chiama il Presidente della Repubblica, Morfeo Napolitano è arrivato al punto di fare esattamente quello che imputa agli altri. Ha "accomodato" delle notizie a suo uso e consumo. Giorgio Napolitano in un messaggio alla Fnsi, in occasione del centenario, si era così espresso

"In un mondo aggressivamente multimediale bisogna resistere per garantire la libertà e dignità della stampa". 'Siete una grande realta'. Una stampa libera capace di investire nel rapporto con i lettori e capace di esprimere liberta' e indipendenza e' un elemento di democrazia'. Il presidente esprime l'auspicio di una attenzione agli indirizzi costituzionali in un momento in cui ci sono 'voci critiche'.

Nel suo blog Beppe Grillo interpreta questa dichiarazione come "Morfeo Napolitano ha dichiarato che la stampa deve difendersi dalla Rete".
E' una chiara forzatura a suo uso e consumo; Napolitano non lo ha mai detto e anche forzando il suo pensiero non si trovano neppure in sottofondo idee del genere. Il movimento di Grillo usa dei mezzi che dice invece di combattere. Inoltre mette sullo stesso piano giornali di opinione come il Corriere o Repubblica con le Televisioni dello "psiconano" (la definizione è dello stesso Grillo. La cosa è inaccettabile. Sta scivolando in un banale qualunquismo, inoltre, per combattere la sua battaglia, usa i mezzi dei suoi avversari.

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2 commenti:

  1. Beh, comunque anch'io penso che il senso delle dichiarazioni di Napolitano fosse quello... non vedo come altro si potrebbe tradurre quel "mondo aggressivamente multimediale" che aggredirebbe la stampa. :)

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  2. Ma come fai a dare del "qualunquismo" a Beppe Grillo??? Se c'è una persona che porta avanti tematiche e spunti di dibattito con argomentazioni sostenute da fonti certe e reperite seriamente è proprio Beppe Grillo che ha alle spalle un equipé di persone che lavorano per lui...mentre tu sei da solo! Non fare tu del qualunquismo!
    E poi un'ultima cosa... Perchè Napolitano doveva dire quelle cose (stampa aggredita dal net...) proprio nel giorno in cui c'era il Vday2... e non ha mai sentito l'esigenza di dirle mesi prima queste cose??? Anche un ingenuo le capisce certe strategie politiche di rappresentanza come quelle di Napolitano...

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